Anno europeo 2010 di lotta alla povertà e all’esclusione sociale

scritto da Redazione il 10 March 2010 in 1 - Soglie di Povertà and Approfondimenti con commenta

Con lo slogan “Stop alla povertà” è stato inaugurato ufficialmente il 21 gennaio scorso a Madrid, dalla Commissione Europea e dalla presidenza di turno spagnola dell’UE, l’Anno europeo 2010 della lotta alla povertà e all’esclusione sociale.
L’Anno europeo 2010 intende generare una maggiore consapevolezza delle cause e delle conseguenze della povertà in Europa sensibilizzando non solo attori chiave, quali i governi e le parti sociali, ma anche la popolazione in generale. Intende quindi mobilitare i vari soggetti nella lotta contro la povertà, promuovere l’integrazione e l’inclusione sociale e incoraggiare la formulazione di impegni chiari nelle politiche nazionali e dell’UE di lotta alla povertà e all’esclusione sociale.
Tra gli obiettivi principali dell’Anno quello del riconoscimento di diritti, che dovrebbe: far sì che il pubblico riconosca i diritti fondamentali e i bisogni delle persone in condizioni di povertà; correggere gli attuali stereotipi legati alle persone in condizioni di povertà e di esclusione mediante campagne informative, copertura sui mass media e finanziamento di progetti da inserire in programmi culturali generali; aiutare le persone che vivono in condizioni di povertà ad avere maggiore fiducia in se stesse dando loro accesso a un reddito dignitoso e a servizi d’interesse generale.
Per quanto concerne invece l’obiettivo della responsabilità condivisa e della partecipazione l’Anno europeo dovrebbe: incoraggiare il dibattito tra gli attori dei settori pubblico e privato per sormontare i problemi che impediscono la partecipazione delle persone, ad esempio con l’incontro annuale delle persone in condizioni di povertà; incoraggiare gli scambi di buone pratiche in materia di responsabilità condivisa tra Stati membri a livello nazionale, regionale e locale nonché tra amministrazioni e altre parti interessate; coinvolgere le imprese e le parti sociali in attività volte al reinserimento nel mondo del lavoro.
Le attività dell’Anno europeo saranno in larga misura decentrate: ciascuno dei 29 Paesi partecipanti (i 27 Stati membri dell’UE più Norvegia e Islanda) elaborerà programmi nazionali. Una dotazione di bilancio di 17 milioni di euro servirà a sostenere le campagne di sensibilizzazione a livello europeo e nazionale, come pure centinaia di progetti nazionali collegati alle diverse priorità nazionali.

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