Le raccomandazioni di Caritas Europa ai responsabili politici
Alle autorità nazionali
- Garantire la partecipazione di persone in povertà e delle organizzazioni non governative che difendono i loro interessi attraverso l’analisi sociale, lo sviluppo della politica sociale, il monitoraggio e la valutazione delle misure politiche;
- proteggere i diritti sociali di base integrandoli come i diritti umani nelle Costituzioni nazionali; rendere la Carta sociale europea e il Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali vincolanti e applicabili;
- predisporre una strategia nazionale di lotta alla povertà e per l’occupazione, tenendo conto degli obiettivi di sviluppo sostenibile (compresi gli obiettivi nazionali di riduzione della povertà e dell’occupazione), nonché misure per il loro raggiungimento e un budget per la loro attuazione;
- inserire la parità di genere come una priorità trasversale nella strategia nazionale;
- sviluppare misure mirate complementari per gruppi specifici, come le misure di integrazione per migranti e rifugiati;
- potenziare la capacità degli stabilizzatori automatici
- calcolare i budget di riferimento in base a una metodologia comune, in aggiunta al tasso del rischio di povertà, al fine di stabilire il livello di adeguatezza dei redditi di sostituzione e delle prestazioni sociali.
Alle istituzioni dell’UE
- Garantire la partecipazione di persone in povertà e delle organizzazioni non governative che difendono i loro interessi attraverso l’analisi sociale, lo sviluppo della politica sociale, il monitoraggio e la valutazione delle misure politiche;ù
- rafforzare l’impegno per raggiungere l’obiettivo di riduzione della povertà previsto nella strategia Europa 2020 e la sua interrelazione con l’Agenda 2030, vale a dire l’attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile;
- garantire la complementarità tra i fondi strutturali, il Fondo sociale europeo e il Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD);
- sostenere gli Stati membri a riformare i loro sistemi di protezione sociale alla luce delle raccomandazioni di cui sopra;ù
- utilizzare la clausola di flessibilità del Patto di stabilità e crescita per consentire agli Stati membri dell’Ue di esentare gli investimenti sociali dal calcolo della spesa di bilancio nazionale, almeno fino al 2020, in particolare per gli investimenti sull’infanzia;
- stabilire uno strumento di monitoraggio unificato (un insieme multidimensionale di indicatori sul benessere e la povertà) a livello UE.
Nell’edizione Cartacea questo testo è pubblicato come box di approfondimento in:
Europa: serve una “priorità sociale”
