Caritas e innovazione sociale
Non dovrebbe essere una novità la coniugazione delle Caritas con l’innovazione sociale, perché nello statuto è espressamente richiesta la consonanza della sua azione e presenza secondo «i bisogni e i tempi, lo sviluppo integrale dell’uomo, la giustizia e la pace» (art.1).
Che ci sia bisogno di rinnovare e innovare le prassi e le concezioni della convivenza sociale lo si esperimenta tutti i giorni nella inefficienza o nella mancanza di risposte e soluzioni ai tanti problemi che si affacciano alla vita di tutti.
Innovazione sociale non è solo cambiare qualche aspetto della società, ma esige una posizione più radicale: si tratta infatti di imparare a vedere la realtà con occhi nuovi e da nuove prospettive, visto che ormai le soluzioni che vengono proposte non sono più in grado di rispondere alle necessità e ai bisogni della gente.
Basti pensare alla perdurante mancanza di lavoro, alle conseguenti forme di disagio e di povertà che ne derivano, al crescente disagio sociale, alla disgregazione delle relazioni. All’eclissi del senso sociale e del bene comune.
Davanti a questi malesseri non è più sufficiente mettere delle pezze, fare degli aggiustamenti e dei ritocchi, ma si richiede una nuova prospettiva.
Un possibile percorso di innovazione
Il primo passo è una presa di coscienza della realtà, pur nella sua ruvidezza, ma con un primo guizzo di novità che consiste nel credere che è possibile cambiare e anzi è indispensabile.
Il secondo passo consiste nel recuperare e coltivare, superando la chiusura e l’indifferenza individualistica, il comune destino sociale, il senso di appartenenza ad una comunità il cui destino riguarda tutti. È miope pensare che se la barca affonda io potrò con certezza salvarmi.
Il terzo passo è costruire delle reti, delle relazioni pensanti, dei gruppi anche piccoli di persone che cominciano a sognare e prospettare altri modi e stili di esistenza. E poi un passo ulteriore è la sperimentazione, la prova di tenuta ed efficacia delle idee che si sono condivise e messe in campo.
La domanda è semplice: c’è un altro modo di pensare e attuare più immediato, più efficace e anche più economico?
Per quando riguarda la Caritas gli interrogativi sono molti a partire dalla valutazione dei nostri servizi confrontati con le finalità e gli scopi richiesti e indicati dal nostro statuto.
Cosa significa “innovare”
Innovazione è lavorare per l’autonomia e la liberazione delle persone; innovazione è creare più opinione comune sui temi e le relative possibili soluzioni come l’istituzione di una reddito comune; innovazione è pensare a una modalità differente di lavoro e di relazione tra datori e operai in un coinvolgimento di tutti rispetto al futuro e alle prospettive dell’azienda; innovazione è occuparci del territorio e dell’ambiente che fanno parte del nostro sistema di vita; innovazione è vedere in modo positivo e con partecipazione la presenza e l’arrivo degli immigrati; innovazione è il superamento dei pregiudizi presenti in ogni campo; innovazione è dialogare con le amministrazioni e la politica per stimolare interventi efficienti; innovazione è chiedere ai vescovi prese di posizioni coraggiose e non ambigue sulle tante tematiche umane e sociali attuali; innovazione è ancora scuotere e svegliare le nostre comunità e aiutarle a leggere negli avvenimenti della storia del nostro tempo le indicazioni che Dio ci offre.
Azioni più incisive ed efficaci
Su tutto questo non dobbiamo cominciare da zero. Ci sono Caritas già avviate su questa strada e la stessa società civile ci dà esempi concreti ed efficaci di volontà e capacità di innovazione nei campi della sanità, dell’imprenditorialità, dell’amministrazione pubblica, della finanza etica, rinunciando a pensare che le cose debbano proseguire sempre nello stesso modo. Se le Caritas, pur continuando a mettere in atto i gesti e le azioni quotidiane di sostegno immediato alle persone, sentono però la necessità di una presenza e azione più incisive ed efficaci per il bene delle stesse persone che a noi si rivolgono non hanno altra scelta che mettersi decisamente per la strada dell’innovazione caritativa.
