“Fa bene”: a Torino un’azione sociale di sistema

scritto da Redazione il 1 March 2015 in 14 - L'impatto della crisi and Buone pratiche and Esperienze e territorio con commenta

fabene_25-05-13---10A Torino, in tre mercati rionali della città è attivo il progetto “fa bene.”, un’azione sociale di sistema nata da meno di due anni con l’obiettivo di recuperare le eccedenze alimentari invendute e le donazioni spontanee degli acquirenti all’interno dei mercati rionali e di gestirne la redistribuzione a famiglie in difficoltà economica, in cambio di azioni di “restituzione” nella comunità locale. Questo progetto ad oggi coinvolge 45 famiglie, 70 commercianti, conta 20 azioni di restituzione, 2000 consegne e circa 4000 ore di presenza sul mercato.

A differenza di altre iniziative di recupero di alimenti invenduti o di donazioni alimentari ai bisognosi, “fa bene.” presenta alcune caratteristiche particolari. La prima concerne il “patto di reciprocità” che sancisce il ruolo attivo dei vari attori all’interno del processo: in particolare, le famiglie sostenute dal progetto sono chiamate a “restituire” nella comunità tempo, lavoro e capacità, superando le logiche tradizionali di assistenzialismo e favorendo il reinserimento sociale e professionale. La seconda caratteristica riguarda l’“approccio sistemico”, in cui le interazioni dei vari soggetti generano un beneficio collettivo per la comunità, l’accesso ad alimenti sicuri, nutrienti e freschi, anche per quelle famiglie che a causa di problemi economici sarebbero costrette a compiere scelte alimentari meno equilibrate. Infine, ma non meno importante, la ricerca della “sostenibilità”, massimizzando l’impatto sociale e le ricadute positive sull’ambiente.

 

Progetto in evoluzione

L’Osservatorio delle povertà e delle risorse di Caritas Torino ha dato credito a questo progetto, aiutando i protagonisti a svilupparlo. La cooperativa Liberi tutti ha curato la coesione comunitaria, l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate e i rapporti con i servizi sociali, mentre l’associazione Plug creativity ha ideato il progetto in termini comunicativi e di collaborazione con i commercianti sulle donazioni di prossimità e sull’invenduto. Attraverso un’azione sperimentale nazionale di Caritas Italiana nell’ambito delle “azioni di sistema anticrisi” il progetto ha ottenuto un primo contributo finanziario. Ne è nata una co-progettazione, sottoposta a valutazione positiva, e successivamente una ricerca di partner e sponsor che ha portato al coinvolgimento di Compagnia di San Paolo, Fondazione Crt, un consorzio di cooperative specializzate in politiche attive del lavoro. In collaborazione con l’agenzia Onu per il lavoro che ha sede a Torino (Torino Social Innovation) il progetto è stato candidato al ministero del Lavoro per una progettazione EaSI Progress, al fine di sperimentarlo come presidio di economia di comunità. Ora è candidato per il Programma Operativo Nazionale (PON) Città metropolitane. In occasione della recente presentazione italiana del Crisis Monitoring Report 2015 di Caritas Europa, “fa bene.” è stato segnalato come uno dei progetti maggiormente innovativi che coinvolgono Caritas nella ricerca di soluzioni di lotta alla povertà e all’esclusione sociale.

 

Un’azione generativa

«In due anni, siamo partiti da un piccolo progetto sperimentale e ne stiamo facendo una politica. Questo mi dà speranza, questo è generare non innovare» dichiara Tiziana Ciampolini, dell’Osservatorio delle povertà e delle risorse di Caritas Torino e della Delegazione Regionale Caritas Piemonte-Valle d’Aosta. L’Osservatorio, spiega Ciampolini, «è il luogo in cui tutte le informazioni che salgono dalla realtà, dai territori e dai Centri di ascolto vengono elaborate, osservate, rilette, comprese, trasformate in possibili soluzioni. È uno spazio di sospensione dell’azione routinaria. A Torino è diventato anche uno spazio di sperimentazione, in cui si testano iniziative e si cercano soluzioni. Quelle che funzionano vengono messe a sistema». Così si è realizzato e sviluppato “fa bene.”, grazie al supporto dell’Osservatorio e alla credibilità di Caritas: «Caritas è sempre stato un soggetto istituzionale affidabile e credibile. Si occupa di povertà e quindi va al sodo dei problemi. Nella maggior parte dei casi, poi, Caritas coordina iniziative non le gestisce in prima persona. Crea visioni d’insieme più che di parte, mette insieme risorse, capitali di capacità, risorse economiche. Fa il moltiplicatore di pani e di pesci.

 

Logo PemonteIl progetto “fa bene” a tutti a tutti

Il target a cui si rivolge il progetto “fa bene.” non è costituito unicamente dalle famiglie in difficoltà che attraverso l’implementazione del progetto possono accedere a cibo fresco in cambio di attività di “restituzione”.

Per i commercianti la spesa solidale genera aumento delle vendite, rafforza la coesione con l’acquirente e permette di beneficiare di un ritorno di immagine positivo, contrastando il calo delle vendite subito negli anni a causa delle dinamiche della grande distribuzione.

Gli operatori e gli addetti alla logistica hanno un tornaconto diretto in quanto il progetto permette di attivare contratti di lavoro o forme di sostegno al reddito.

Le associazioni del territorio sono chiamate a dare sostegno all’iniziativa divulgando e sostenendo il progetto, adempiendo così alla funzione sociale che le identifica.

La comunità tutta beneficia infine delle azioni di “restituzione” e quindi di risorse in termini di tempo e capacità, nonché di un rafforzamento dei legami umani.

 

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