Accoglienza e diffidenza – glossario

scritto da Redazione il 4 May 2011 in 4 - Accoglienza e diffidenza con commenta

Accoglienza: Scelta intenzionale e condivisa di una comunità o di un contesto di accogliere, ascoltare, accompagnare, con l’obiettivo di mettere a proprio agio e dare sicurezza

Asilo: È il rifugio o la protezione concessa alle persone sul territorio nazionale o presso la rappresentanza diplomatica di uno Stato diverso da quello di cui la persona è cittadina. Il diritto di asilo è un diritto umano fondamentale, riconosciuto dalle Convenzioni internazionali (su tutte, le Convenzioni di Ginevra e di Dublino ela Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo) e dalla Costituzione italiana (articolo 10). Negli ultimi anni, però, molti Stati (europei e non solo) hanno modificato in senso restrittivo le loro legislazioni in materia di asilo limitando i diritti dei rifugiati, perché considerano la richiesta d’asilo un canale d’ingresso utilizzato da molti immigrati per aggirare le norme che regolano l’immigrazione.

Centro di prima accoglienza: Struttura in cui sono ospitati richiedenti asilo o migranti appena arrivati in Italia, quale Paese d’accoglienza; ne esistono diverse tipologie: Centri di Soccorso e Prima Accoglienza (CSPA), Centri di prima Accoglienza (CPA) e Centri di Accoglienza per Richiedenti Asilo (CARA), sotto la diretta responsabilità del ministero dell’Interno. Diversa condizione è invece quella dei Centri di Identificazione ed Espulsione (CIE) dove vengono trattenuti gli stranieri destinatari di un provvedimento di espulsione in attesa del rimpatrio forzato. Altra tipologia di Centro di accoglienza per richiedenti asilo e persone in protezione internazionale è quella prevista nel Sistema di Protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR).

Extracomunitario: Persona con cittadinanza di un Paese non compreso tra gli Stati membri dell’Unione Europea. Il suo ingresso all’interno dell’UE è sottoposto a possesso di valido passaporto (o titolo equipollente), visto di ingresso, disponibilità di risorse economiche e
transito attraverso valichi di frontiera appositamente costituiti.

Immigrato irregolare: Chiunque, essendo entrato in maniera irregolare o a seguito della scadenza del suo visto o del permesso di soggiorno, non possieda uno status regolare nel Paese di transito o d’accoglienza. Con questo termine si indicano i migranti che violano le regole d’ingresso di un Paese o qualsiasi altra persona che non è autorizzata a rimanere nel Paese d’accoglienza.

Immigrato regolare: Soggetto che risiede in  un Paese diverso da quello di origine ed è titolare di un permesso di soggiorno valido o in fase di rinnovo.

Integrazione: Inclusione sociale realizzata attraverso percorsi capaci di accogliere, valorizzare e promuovere le diverse provenienze culturali trasformandole in opportunità di formazione per tutti. L’integrazione è un concetto multidimensionale, che prevede l’acquisizione di strumenti e di capacità, ma anche la relazione, la ricchezza e l’intensità degli scambi. Significa anche trovare la possibilità di ricomporre la propria storia, lingua, appartenenza, in un processo di confronto e cambiamento che permetta di non dover negare gli elementi della propria identità per essere accolto. L’integrazione è anche un processo da costruire giorno dopo giorno attraverso innumerevoli e non sempre facili esperienze
Intercultura: A partire dalla constatazione dei limiti intrinseci ad ogni cultura, dovuti alla presenza di una serie di contenuti di valore che essa può veicolare e che pregiudicano l’equilibrio del rapporto con l’altro, l’intercultura intende favorire atteggiamenti e comportamenti di reciproca conoscenza e comunicazione, di ibridazione, di mescolamento al fine di indurre l’acquisizione di un habitus mentale di disponibilità, tolleranza e interazione con la diversità. L’intercultura ha trovato un particolare ambito di applicazione nel settore scolastico e termini quali “educazione interculturale”,“pedagogia interculturale”, “comunicazione interculturale”, “relazioni interculturali” stanno oggi a significare pratiche educative e pedagogiche volte a cercare l’incontro e il dialogo con l’altro

Migrante: Non esiste – a livello internazionale – una definizione universalmente condivisa del termine “migrante”. Tale termine è generalmente utilizzato per indicare tutti i casi in cui la decisione di migrare è presa liberamente dall’individuo per ragioni di “convenienza personale” e senza l’intervento di un fattore esterno che determini tale decisione. Tale definizione si applica dunque alle persone e ai membri delle loro famiglie che si trasferiscono in un altro Paese o regione per migliorare le proprie condizioni di vita materiali o sociali, le proprie prospettive o quelle della propria famiglia.

Migrazione circolare: Tipologia di migrazione internazionale che implica la possibilità per i lavoratori migranti di alternare periodi di soggiorno legale nei Paesi di destinazione ad altri nei Paesi d’origine. Basata sulla piena collaborazione tra i Paesi d’origine e di destinazione dei flussi, la migrazione circolare è ritenuta utile sia a soddisfare il fabbisogno dei mercati del lavoro nei Paesi di immigrazione sia ad ottimizzare i benefici e limitare le conseguenze negative dell’emigrazione nei Paesi d’origine dei flussi migratori, contribuendo inoltre a disincentivare la migrazione illegale.

Profugo: Termine utilizzato in modo consuetudinario per definire chi è costretto a lasciare il proprio Paese a causa di guerre, persecuzioni generalizzate, violazioni diffuse di diritti umani e catastrofi nazionali, senza tuttavia avere il riconoscimento dello status di rifugiato. La distinzione tra profugo e rifugiato è però tipicamente italiana, perché a livello internazionale la parola profugo è tradotta con i termini inglese refugee e francese réfugié.

Richiedente asilo: Persona che, dopo essere fuggita dal proprio Paese d’origine, fa richiesta formale di protezione internazionale a un Paese, come rifugiato o secondo forme alternative di protezione (sussidiaria) e che devono attendere la decisione riguardo alla loro richiesta ai sensi della normativa internazionale e nazionale.
La domanda viene esaminata dalle autorità competenti: in Italia esistono dieci Commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale, coordinate dalla Commissione Nazionale per il diritto di asilo

Rifugiato: Dal punto di vista giuridico-amministrativo, un rifugiato è una persona richiedente asilo cui è stato riconosciuto lo status di rifugiato. Il rifugiato è colui che è stato costretto a lasciare il proprio Paese a causa di persecuzioni (vedi Profugo).

Schock culturale: Reazione psicologica che si scatena quando ci si trova in una società e/o contesto sconosciuto e non si comprende quel che accade. In situazioni di contatto culturale questo shock può essere reciproco. Le sue componenti sono sia emotive che cognitive. Il termine di fatto abbraccia un’ampia gamma di possibili reazioni a questo tipo di tensione, incluso disorientamento, depressione, apatia, risposte irrazionali e così via.

Sfollato: Persona che lascia il proprio territorio a causa di guerre, persecuzioni o calamità naturali ma rimane all’interno del proprio Paese senza varcarne i confini. Il diritto internazionale definisce queste persone Internally Displaced Persons (IDPs).

Spazio Schengen: Basato sul Trattato firmato nel 1985 nell’omonima cittadina lussemburghese, rappresenta un territorio europeo dove la libera circolazione delle persone è garantita. Gli Stati firmatari del Trattato hanno infatti abolito tutte le frontiere interne mantenendo solo quelle esterne. Entro tale spazio si applicano regole e procedure comuni in materia di visti, soggiorni brevi, richieste d’asilo e controlli alle frontiere. Contestualmente, per garantire la sicurezza all’interno dello Spazio di Schengen è stata potenziata la cooperazione e il coordinamento tra i servizi di polizia e le autorità giudiziarie. La cooperazione Schengen è stata inserita nel quadro legislativo dell’Unione Europea attraverso il Trattato di Amsterdam del 1997. Dopo il primo accordo tra i cinque Paesi fondatori (Francia, Germania, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo) firmato il 14 giugno 1985, è stata elaborata una Convenzione, firmata il 19 giugno 1990 ed entrata in vigore nel 1995, che ha permesso di abolire i controlli interni tra gli Stati firmatari. Lo Spazio Schengen si è esteso progressivamente: la libera circolazione è oggi garantita su un territorio che comprende42.673 chilometri di mare e7721 chilometri di frontiere terrestri, che riguarda circa 400 milioni di cittadini appartenenti a 25 Paesi: Austria, Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria, Stati membri dell’UE, più tre Paesi associati non UE quali Norvegia, Islanda e Svizzera.

Stereotipo: L’immagine o l’atteggiamento che si mantiene nei confronti di individui o di interi gruppi basandosi non già sull’osservazione e l’esperienza ma su idee preconcette. Spesso gli stereotipi sono analizzati come aspetti del simbolismo dei rapporti sociali e di gruppo in quanto riflettono e perpetuano le divisioni sociali. Stereotipi negativi degli attributi o delle caratteristiche di un determinato gruppo sono parte integrante della xenofobia.

Xenofobia: Parola di origine greca che letteralmente significa “paura dello straniero”. Indica un atteggiamento sociale che spesso sfocia nell’intolleranza, l’avversione e la discriminazione nei confronti di un gruppo etnico, generalmente una minoranza, o di persone considerate estranee alla cultura locale.

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