Piemonte: disegno di legge sul gioco patologico

scritto da Redazione il 3 May 2015 in 16 - Azzardo: giochi pericolosi and Proposte con commenta

13 - opuscolo regione - 200In Piemonte il volume di gioco d’azzardo legale ha fatto registrare una raccolta di quasi 5 miliardi di euro nel 2013 (ultimo dato disponibile), con vincite per 3,8 miliardi e spese dei giocatori per 1,15 miliardi. Considerando il gioco d’azzardo più diffuso, quello praticato con apparecchi (soprattutto Newslot, Videolotterie), la raccolta è stata di 3,6 miliardi di euro (70% circa del totale), le vincite di 2,9 e la spesa dei giocatori di 711 milioni. Con una spesa media pro capite di circa 1380 euro il Piemonte si colloca sotto la metà della classifica delle Regioni italiane per spese in gioco d’azzardo. Nel 2013 l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha conteggiato sul territorio Piemonte-Valle d’Aosta 30.473 Newslot in 7121 esercizi, 3544 Videolotterie in 339 sale e 5190 apparecchi da intrattenimento. Riportando al Piemonte la stima del ministero della Salute sulle percentuali di giocatori all’interno della popolazione generale, di giocatori problematici e di giocatori patologici, si ottiene una stima di circa 2,3 milioni di persone che giocano d’azzardo in Piemonte, 57.000-168.000 giocatori problematici e 22.000-97.000 giocatori patologici.

Secondo l’assessorato alla Sanità piemontese, dal 2005 al 2014 i pazienti con sindrome da gioco d’azzardo patologico grave presi in carico dal sistema sanitario regionale sono passati da 166 a 1277, tra questi 7 ragazzi tra i 15 e i 19 anni, 38 giovani tra i 20 e i 24 anni e 70 tra i 25 e 29 anni. In generale, si tratta soprattutto di maschi, 3,7 volte più numerosi delle femmine, con una media di soggetti a rischio più elevata di quella nazionale. L’età media è di 47,9 anni: 51,9 nelle donne e 46,7 negli uomini, 46,8 nei nuovi utenti e 48,8 tra gli utenti rientrati o già in carico.

«L’azzardo costa» dichiara l’assessore alla Sanità piemontese, Antonio Saitta, che insieme all’assessore all’Istruzione Gianna Pentenero ha proposto un disegno di legge per il contrasto al gioco d’azzardo patologico approvato il 13 aprile dalla Giunta regionale. Ai costi economici per i giocatori, osserva Saitta, «vanno associati i costi sociali legati all’impatto sulle famiglie, gli interessi economici da parte delle criminalità (usura, riciclaggio di denaro, irretimento dei giocatori, gestione del gioco illegale); i costi derivanti dall’impatto negativo sull’economia e sul mondo del lavoro, ma anche i costi sanitari della presa in carico per la cura dei giocatori: un paziente preso in carico dai SerD costa mediamente 2000 euro l’anno. L’azzardo costa a chi gioca perché spende, costa alle famiglie che si rovinano, costa alla sanità pubblica che deve seguire chi è malato».

Obiettivi e azioni

Dopo varie iniziative promosse negli ultimi anni dalla Giunta e dal Consiglio regionale per sensibilizzare la popolazione del Piemonte su queste tematiche, ora si è passati a un ÂŤintervento piĂš strutturale – spiega l’assessore Pentenero – che consenta a tutti i soggetti interessati, a vari livelli, di coordinarsi e di agire in un quadro meglio definito, anche per migliorare l’efficacia degli interventiÂť.

Con questo disegno di legge la Regione Piemonte si propone di:

  • contrastare le dipendenze da gioco patologico (Gap) attraverso il trattamento terapeutico ed il recupero dei soggetti che ne sono affetti ed il supporto delle loro famiglie;
  • prevenire l’insorgere di patologie da Gap attraverso azioni di informazione, sensibilizzazione, comunicazione, tra le quali l’estensione del numero verde regionale ad un servizio specifico di assistenza telefonica;
  • sostenere con un supporto amministrativo le amministrazioni comunali del Piemonte;
  • formare i soggetti coinvolti: giocatori, famiglie, gestori delle sale gioco.

L’articolo 8 pone dei divieti relativi alla collocazione degli apparecchi e alla pubblicità dei locali che li prevedono. È vietata la collocazione di apparecchi per il gioco d’azzardo lecito in locali che si trovino ad una distanza di 500 metri da: istituti scolastici; luoghi di culto; impianti sportivi; ospedali, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio-sanitario; strutture ricettive per categorie protette, luoghi di aggregazione giovanile ed oratori; istituti di credito e sportelli bancomat; esercizi di compravendita oggetti preziosi ed oro usati.

Il disegno di legge varato dalla Giunta sarà sottoposto all’esame del Consiglio delle autonomie locali e successivamente del Consiglio regionale per la definitiva approvazione.

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