Piemonte: disegno di legge sul gioco patologico
In Piemonte il volume di gioco dâazzardo legale ha fatto registrare una raccolta di quasi 5 miliardi di euro nel 2013 (ultimo dato disponibile), con vincite per 3,8 miliardi e spese dei giocatori per 1,15 miliardi. Considerando il gioco dâazzardo piĂš diffuso, quello praticato con apparecchi (soprattutto Newslot, Videolotterie), la raccolta è stata di 3,6 miliardi di euro (70% circa del totale), le vincite di 2,9 e la spesa dei giocatori di 711 milioni. Con una spesa media pro capite di circa 1380 euro il Piemonte si colloca sotto la metĂ della classifica delle Regioni italiane per spese in gioco dâazzardo. Nel 2013 lâAgenzia delle Dogane e dei Monopoli ha conteggiato sul territorio Piemonte-Valle dâAosta 30.473 Newslot in 7121 esercizi, 3544 Videolotterie in 339 sale e 5190 apparecchi da intrattenimento. Riportando al Piemonte la stima del ministero della Salute sulle percentuali di giocatori allâinterno della popolazione generale, di giocatori problematici e di giocatori patologici, si ottiene una stima di circa 2,3 milioni di persone che giocano dâazzardo in Piemonte, 57.000-168.000 giocatori problematici e 22.000-97.000 giocatori patologici.
Secondo lâassessorato alla SanitĂ piemontese, dal 2005 al 2014 i pazienti con sindrome da gioco dâazzardo patologico grave presi in carico dal sistema sanitario regionale sono passati da 166 a 1277, tra questi 7 ragazzi tra i 15 e i 19 anni, 38 giovani tra i 20 e i 24 anni e 70 tra i 25 e 29 anni. In generale, si tratta soprattutto di maschi, 3,7 volte piĂš numerosi delle femmine, con una media di soggetti a rischio piĂš elevata di quella nazionale. LâetĂ media è di 47,9 anni: 51,9 nelle donne e 46,7 negli uomini, 46,8 nei nuovi utenti e 48,8 tra gli utenti rientrati o giĂ in carico.
ÂŤLâazzardo costaÂť dichiara lâassessore alla SanitĂ piemontese, Antonio Saitta, che insieme allâassessore allâIstruzione Gianna Pentenero ha proposto un disegno di legge per il contrasto al gioco dâazzardo patologico approvato il 13 aprile dalla Giunta regionale. Ai costi economici per i giocatori, osserva Saitta, ÂŤvanno associati i costi sociali legati allâimpatto sulle famiglie, gli interessi economici da parte delle criminalitĂ (usura, riciclaggio di denaro, irretimento dei giocatori, gestione del gioco illegale); i costi derivanti dallâimpatto negativo sullâeconomia e sul mondo del lavoro, ma anche i costi sanitari della presa in carico per la cura dei giocatori: un paziente preso in carico dai SerD costa mediamente 2000 euro lâanno. Lâazzardo costa a chi gioca perchĂŠ spende, costa alle famiglie che si rovinano, costa alla sanitĂ pubblica che deve seguire chi è malatoÂť.
Obiettivi e azioni
Dopo varie iniziative promosse negli ultimi anni dalla Giunta e dal Consiglio regionale per sensibilizzare la popolazione del Piemonte su queste tematiche, ora si è passati a un ÂŤintervento piĂš strutturale – spiega lâassessore Pentenero – che consenta a tutti i soggetti interessati, a vari livelli, di coordinarsi e di agire in un quadro meglio definito, anche per migliorare lâefficacia degli interventiÂť.
Con questo disegno di legge la Regione Piemonte si propone di:
- contrastare le dipendenze da gioco patologico (Gap) attraverso il trattamento terapeutico ed il recupero dei soggetti che ne sono affetti ed il supporto delle loro famiglie;
- prevenire lâinsorgere di patologie da Gap attraverso azioni di informazione, sensibilizzazione, comunicazione, tra le quali lâestensione del numero verde regionale ad un servizio specifico di assistenza telefonica;
- sostenere con un supporto amministrativo le amministrazioni comunali del Piemonte;
- formare i soggetti coinvolti: giocatori, famiglie, gestori delle sale gioco.
Lâarticolo 8 pone dei divieti relativi alla collocazione degli apparecchi e alla pubblicitĂ dei locali che li prevedono. Ă vietata la collocazione di apparecchi per il gioco dâazzardo lecito in locali che si trovino ad una distanza di 500 metri da: istituti scolastici; luoghi di culto; impianti sportivi; ospedali, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio-sanitario; strutture ricettive per categorie protette, luoghi di aggregazione giovanile ed oratori; istituti di credito e sportelli bancomat; esercizi di compravendita oggetti preziosi ed oro usati.
Il disegno di legge varato dalla Giunta sarĂ sottoposto allâesame del Consiglio delle autonomie locali e successivamente del Consiglio regionale per la definitiva approvazione.