Puntidivista: uno strumento Caritas per conoscere, informare, animare
Arriva un nuovo strumento dell’Osservatorio Caritas Torino: è “punti di vista”, una rivista monografica che per ora avrà un’uscita semestrale, corredata da un DVD che ha lo scopo di aiutare tutti coloro che sono interessati a saperne di più “sulle forme di vita” che oggi la povertà assume e gli operatori dei servizi ad animare il dibattito, la conoscenza, l’informazione intorno ai temi che riguardano la povertà. Abbiamo scelto di produrre cultura attraverso una rivista perché riteniamo che in questo momento di rapidi cambiamenti sociali sia più immediato ed efficace fornire informazioni e notizie di facile fruibilità. La forma della ricerca scientifica (strumento che non abbandoniamo) richiede molto tempo per essere prodotta e non sempre coglie i fenomeni in tempo reale.
Nel kit “punti di vista” trovate la nostra rivista che guarda alle nuove forme di povertà utilizzando uno sguardo europeo, italiano e locale, analizza i dati prodotti dalle ricerche realizzate nel 2009 sull’argomento, intervista esperti, fornisce informazioni che provengono dal mondo accademico e da quello degli esperti sul campo, presenta una cronologia della crisi che ci ha investito nell’ultimo anno – che ci porta a parlare non più di persone “vulnerabili” ma di persone “vulnerate” –, propone un glossario delle parole che più frequentemente si usano quando si parla di fenomeni di povertà e molto altro ancora.
Alla rivista è allegato un DVD. Alcuni esperti parlano in modo semplice e chiaro delle diverse sfaccettature della povertà, offrendo la propria competenza di analisi dei fenomeni, altre persone ci raccontano storie, vere: famiglie, donne separate, persone in cerca di lavoro, immigrati narrano le loro strategie per farcela, nonostante la crisi, ci mostrano in pratica, con le loro esperienze, ciò che gli esperti enunciano in termini analitici. Il DVD contiene anche materiale didattico (dati, documenti, link a siti web) che potete utilizzare per organizzare incontri di animazione e divulgazione. “Punti di vista” sembra un quotidiano, infatti non è casuale il formato che abbiamo scelto per questo giornale: la povertà è quotidianamente in mezzo a noi, perché ci avvolge con le sue spire, lambisce le nostre vite e cancella le differenze di nazionalità, razza, religione, ceto sociale, status civile.
La povertà non è più solo lontana, non colpisce più solo coloro che vivono lontani dalle centralità di una società “efficiente”. È così vicina da soffiarci sul collo, quotidianamente. Noi non possiamo non sapere, non conoscere, non vedere, non capire.
Non possiamo permettercelo. Non possiamo perché a differenza del passato, quando “fare qualcosa per i poveri” significava “esserci”, “stare con” e questo poteva già essere un intervento straordinariamente efficace, oggi il solo “stare con” non basta più, perché i problemi sono così complessi che per essere vicino all’altro, offrendo una mano, un cuore, un’intelligenza che accompagna, occorre essere informati sui nuovi significati dei cambiamenti sociali e come questi si riverberano sui nuovi e vecchi poveri.
È una questione di responsabilità per chi sceglie di mettersi al servizio degli altri. Non solo.
Oggi non basta più che ci siano gruppi di volontari che si occupano di persone in difficoltà, oggi tutti siamo chiamati, responsabilmente, a prenderci cura di chi ci sta accanto ed è schiacciato da eventi improvvisi che cambiano il corso della sua vita: una malattia, la perdita del lavoro, una separazione. Siamo chiamati ad una responsabilità collettiva, a condividere il nostro capitale sociale (di risorse, conoscenze, relazioni, piccole e grandi che siano) con chi si trova in deficit di risorse. Scopriamo giorno dopo giorno che il progresso civile ed economico della nostra società dipende da quanto sono diffuse le pratiche di fraternità: quelle pratiche con cui riconosciamo che con l’altro siamo indissolubilmente legati da una comune appartenenza e che non possiamo non cooperare. «Le società che estirpano dal proprio terreno le radici dell’albero della fraternità sono destinate al declino, come la storia da tempo ci ha insegnato» dice l’economista Stefano Zamagni. Riscoprire la fraternità e la responsabilità significa comprendere che non c’è bisogno che io abbia ore di tempo da dedicare al volontariato, significa mettersi all’opera nel quotidiano, ascoltare le persone e le loro storie, alzare il telefono e contattare un amico, un gruppo che sappiamo avere le competenze per offrire supporto, significa indirizzare presso qualche risorsa: per fare tutto questo occorre essere cittadini informati, attenti e preparati.
Ogni numero di “punti di vista” tratta un argomento diverso, questa volta il tema è “Soglie di povertà”. Chi entra oggi in situazioni di povertà a Torino, in Italia, in Europa? La soglia non è solo una porta da cui si entra, ma è anche un luogo poroso, di passaggio, di movimento da cui si può vedere e ascoltare, in cui attivare attenzioni e nuove forme per accompagnare le persone fuori dalle soglie di povertà, inventando percorsi generativi di uscita dalla porta da cui si è entrati.
Conoscere per fare, per fare meglio, per fare insieme. Questo è il desiderio che ha mosso il gruppo di persone che ha lavorato con cura e passione alla realizzazione di “punti di vista”. Ci piacerebbe sapere il vostro parere, per aiutarci a migliorare la nostra rivista che uscirà nuovamente ad ottobre 2010: potete scrivere a osservatorio@diocesi.torino.it, vi risponderemo.