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Qualche informazione sul Welfare

Posted By Redazione On 17/03/2012 @ 22:00 In 7 - E' stato sociale lo sarà ancora?,Notizie | No Comments

Quanto si spende per il Welfare in Italia?

  • Oltre 450 miliardi di euro, se consideriamo il Welfare in senso lato, comprensivo di pensioni, ammortizzatori sociali e sanità.
  • La risposta dipende da cosa si considera Welfare.
  • Circa 60 miliardi, considerando Welfare locale e trasferimenti a fasce deboli.
  • Circa 8 miliardi, considerando solo il Welfare locale.
  •  … ricordandosi dei 9 miliardi che i cittadini spendono di tasca propria per assistenti familiari.

Per il Welfare complessivo la spesa italiana è in linea con quella degli altri Paesi UE, ma…

  • Con riferimento alle pensioni, la spesa è notevolmente superiore alla media europea (+38%).
  • Per la sanità si destinano risorse lievemente inferiori agli altri Paesi europei (-10%).
  • Per il Welfare locale si spende nettamente meno che nel resto d’Europa (non autosufficienza -31%; famiglia e maternità -61%; povertà -75%).

 

Le risorse per il Welfare sono aumentate o diminuite?

  • Dipende dal fatto che si consideri il Welfare nel suo complesso, il “Welfare dei trasferimenti” o il Welfare locale nella sua componente di servizi.
  • Le misure “passive” (trasferire soldi, in Italia superiori al resto d’Europa) sono aumentate negli ultimi anni.
  • Le misure potenzialmente attive (i servizi, per i quali già si spende meno rispetto al resto dell’Europa) hanno avuto per alcuni anni un andamento contrastato: calanti rispetto alle risorse impegnate dallo Stato, ma sino a poco fa costanti grazie al maggiore impegno dei livelli locali.
  • Oggi la possibilità dei livelli locali di continuare a mantenere gli stessi livelli di spesa (e tanto più ad integrare l’ulteriore ritiro dell’impegno statale) è messa seriamente in questione dalla diminuzione di trasferimenti verso gli enti locali e le Regioni.

I tagli ai trasferimenti a Regioni, Comuni e Province

  • La diminuzione dei fondi statali per le politiche sociali si combina con la diminuzione di trasferimenti dallo Stato a Regioni, Province e Comuni.
  • Gli effetti, iniziati dal 2009, avranno un peso crescente nei prossimi anni (che prevedono anche un azzeramento dei fondi statali dedicati).
  • Le stime dell’impatto sui servizi sociali si attestano su valori compresi tra il 12% e il 20%; ovviamente sono decisive anche le scelte politiche delle amministrazioni cittadine su cosa penalizzare e cosa salvare.
  • A fronte di questa situazione i Comuni saranno chiamati ad operare scelte dolorose (taglio dei servizi / aumento dei costi per i cittadini; ripensamento su servizi e beneficiari).
  • Negli ultimi anni si è fatta strada la tesi che il Welfare locale sia una fonte di spreco e di iniquità (la polemica sui “falsi invalidi”). Si è così contrabbandata per “sussidiarietà” la diminuzione delle risorse per il Welfare, proponendo una “sussidiarietà invece della solidarietà” anziché “sussidiarietà entro la solidarietà” (es. retorica della famiglia, indicata come fondamento della società e poi lasciata sola con immani problemi quando un membro diventa non autosufficiente).

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