Regioni: Sinergia col governo contro la povertà

scritto da Redazione il 28 February 2016 in 21 - Primi passi contro la povertà and Buone pratiche con commenta

Il via libera del governo al Ddl delega per introdurre norme relative al contrasto della povertà «è un fatto molto positivo» secondo il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, che ha aggiunto: «Credo sia davvero importante che Governo e Regioni agiscano in maniera fortemente coordinata per dare una risposta che la società civile e i territori attendono da tempo. Credo proprio sia necessario lavorare sodo per questa sinergia».

La Conferenza delle Regioni ritiene necessario giungere anche in Italia all’introduzione di un reddito di inclusione attiva che progressivamente vada a coprire una platea crescente di beneficiari, fino a diventare una misura di carattere universale. Secondo le Regioni lo stanziamento di 800 milioni va considerano un investimento iniziale da rendere strutturale e crescente, tenendo distinto il finanziamento di 600 milioni per l’assegno di disoccupazione (ASDI), che deve restare un intervento a favore di lavoratori fuoriusciti dal mercato del lavoro. Va poi resa strutturale la misura nazionale di contrasto alla povertà e quindi prevedere un incremento progressivo dello stanziamento negli anni 2017, 2018 e 2019.

«La cosa che mi piace sottolineare di questo documento è che non siamo di fronte ad un elenco di richieste, ma ad una serie di impegni che le Regioni per prime intendono assumersi» ha osservato Bonaccini. In un documento inviato al governo, la Conferenza delle Regioni fa riferimento alla necessità di accompagnare gli interventi nazionali con proprie misure di politiche attive come i “lavori di pubblica utilità” e i tirocini di inclusione sociale, attraverso il contributo del Fondo Sociale Europeo.

Potrebbero anche essere coinvolte sul territorio le imprese profit con una sorta di “clausola sociale” negli appalti, delineando una domanda di lavoro adeguata per i soggetti fragili. Con il documento le Regioni si impegnano anche a rafforzare la qualità dei servizi sociali e socio-sanitari, particolarmente per la prima infanzia e per i minori, incrementando i servizi ed i programmi di supporto alla genitorialità. Infine si punta sul rafforzamento dell’economia sociale, attraverso la collaborazione tra le imprese, le organizzazioni del terzo settore e le amministrazioni pubbliche.

Motivi che spingono a chiedere al governo un tavolo di confronto e concertazione su tre filoni di lavoro: il sostegno economico all’inclusione sociale, organizzazione sinergica dei servizi e attuazione di politiche del lavoro finalizzate all’inserimento (tirocini, lavori di pubblica utilità e altri strumenti come borse o voucher di lavoro).

Approfondimento: Conferenza delle Regioni 

 

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