Social Innovation – Editoriale

scritto da Redazione il 25 April 2016 in 22 - Social Innovation and Editoriali con commenta

La crisi economico-finanziaria degli ultimi anni è diventata drammaticamente sociale. I vincoli di bilancio imposti ai Paesi dell’Unione Europea per il risanamento e la sostenibilità finanziaria hanno ulteriormente ridotto le possibilità di interventi pubblici di protezione sociale proprio quando sarebbero stati necessari. Così il numero di persone in povertà e a rischio di esclusione sociale è aumentato e sono emerse nuove forme di povertà, anche per l’insufficienza di interventi a favore delle persone in difficoltà. Di fronte al ridimensionamento e alla conseguente inadeguatezza dei sistemi di Welfare, la necessità di cercare nuove risposte ha visto svilupparsi sempre più pratiche di innovazione sociale. Perché, quando è reale e non solo un’utile definizione per giustificare mere riduzioni di protezione sociale, l’innovazione sociale consiste davvero nella ricerca di nuove modalità e nuove risposte ai bisogni sociali, attraverso la sperimentazione di nuove pratiche di Welfare, il cosiddetto Welfare di comunità. Come spiega Caritas Italiana in un nuovo studio sul tema, l’innovazione sociale riguarda sempre più gli interventi in ambito sociale, anche delle Caritas, e può essere un utile approccio perché: può fornire risposte nuove e più efficienti ai bisogni crescenti; può fornire risposte locali a complesse sfide sociali mobilitando attori locali; è capace di integrare le varie parti interessate attraverso nuovi modi di lavorare insieme e di coinvolgere gli utenti; può permettere di usare meno risorse, cosa particolarmente importante in un momento di finanze ridotte. Inoltre, paragonata alle innovazioni tradizionali l’innovazione sociale ha un valore aggiunto importante: la missione sociale, il valore che viene creato è necessariamente un valore condiviso, economico e sociale.

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