Qualche informazione sul Welfare
Quanto si spende per il Welfare in Italia?
- Oltre 450 miliardi di euro, se consideriamo il Welfare in senso lato, comprensivo di pensioni, ammortizzatori sociali e sanitĂ .
- La risposta dipende da cosa si considera Welfare.
- Circa 60 miliardi, considerando Welfare locale e trasferimenti a fasce deboli.
- Circa 8 miliardi, considerando solo il Welfare locale.
-  … ricordandosi dei 9 miliardi che i cittadini spendono di tasca propria per assistenti familiari.
Per il Welfare complessivo la spesa italiana è in linea con quella degli altri Paesi UE, ma…
- Con riferimento alle pensioni, la spesa è notevolmente superiore alla media europea (+38%).
- Per la sanitĂ si destinano risorse lievemente inferiori agli altri Paesi europei (-10%).
- Per il Welfare locale si spende nettamente meno che nel resto d’Europa (non autosufficienza -31%; famiglia e maternità -61%; povertà -75%).
Le risorse per il Welfare sono aumentate o diminuite?
- Dipende dal fatto che si consideri il Welfare nel suo complesso, il “Welfare dei trasferimenti” o il Welfare locale nella sua componente di servizi.
- Le misure “passive” (trasferire soldi, in Italia superiori al resto d’Europa) sono aumentate negli ultimi anni.
- Le misure potenzialmente attive (i servizi, per i quali già si spende meno rispetto al resto dell’Europa) hanno avuto per alcuni anni un andamento contrastato: calanti rispetto alle risorse impegnate dallo Stato, ma sino a poco fa costanti grazie al maggiore impegno dei livelli locali.
- Oggi la possibilità dei livelli locali di continuare a mantenere gli stessi livelli di spesa (e tanto più ad integrare l’ulteriore ritiro dell’impegno statale) è messa seriamente in questione dalla diminuzione di trasferimenti verso gli enti locali e le Regioni.
I tagli ai trasferimenti a Regioni, Comuni e Province
- La diminuzione dei fondi statali per le politiche sociali si combina con la diminuzione di trasferimenti dallo Stato a Regioni, Province e Comuni.
- Gli effetti, iniziati dal 2009, avranno un peso crescente nei prossimi anni (che prevedono anche un azzeramento dei fondi statali dedicati).
- Le stime dell’impatto sui servizi sociali si attestano su valori compresi tra il 12% e il 20%; ovviamente sono decisive anche le scelte politiche delle amministrazioni cittadine su cosa penalizzare e cosa salvare.
- A fronte di questa situazione i Comuni saranno chiamati ad operare scelte dolorose (taglio dei servizi / aumento dei costi per i cittadini; ripensamento su servizi e beneficiari).
- Negli ultimi anni si è fatta strada la tesi che il Welfare locale sia una fonte di spreco e di iniquità (la polemica sui “falsi invalidi”). Si è così contrabbandata per “sussidiarietà ” la diminuzione delle risorse per il Welfare, proponendo una “sussidiarietà invece della solidarietà ” anziché “sussidiarietà entro la solidarietà ” (es. retorica della famiglia, indicata come fondamento della società e poi lasciata sola con immani problemi quando un membro diventa non autosufficiente).