Innovazione sociale nell’azione di Caritas

scritto da Redazione il 5 April 2016 in 22 - Social Innovation and Approfondimenti con commenta

immagine innovazione sociale.pdf«Per andare oltre la crisi occorre costruire visioni e direzioni di lavoro che consentano di concretizzare nuovi processi culturali e nuovi interventi di sistema di contrasto ai processi di impoverimento in corso» afferma Caritas Italiana in una recente pubblicazione incentrata sul tema dell’innovazione sociale e su quanto questa sia presente nei progetti e negli interventi delle Caritas a livello locale. L’innovazione sociale, spiega Caritas Italiana, si concretizza in progetti che perseguono il soddisfacimento di un bisogno collettivo mettendo in atto iniziative e soluzioni più efficaci che portano un miglioramento misurabile, rispetto alle situazioni preesistenti, in termini di risultati, relazioni, competenze e uso dei beni e risorse disponibili. Partendo da questa definizione, Caritas Italiana ha analizzato i vari interventi segnalati dalle Caritas diocesane in quanto considerati di “innovazione sociale” verificando se rispondono a queste caratteristiche, in che cosa se ne differenziano, in quale campo operano preferibilmente, con quali attori, metodi, risultati, dove sono carenti e necessiterebbero di aiuto, nonché, ovviamente, se esiste uno specifico dell’intervento di Caritas e in cosa consiste.

«Questo lavoro – spiega Laura Stopponi, tra gli autori del Rapporto – è nato all’interno della Comunità professionale Europa (CPE) di Caritas Italiana, un gruppo di lavoro composto da operatori di circa 40 Caritas italiane, con il compito di rilanciare l’impegno sulla promozione della “dimensione Europea” all’interno del lavoro quotidiano della rete Caritas, riflettere sulle sfide presenti a livello europeo per contribuire a costruire l’Europa dei popoli, in un momento storico in cui questa Unione Europea mostra il suo lato più debole, lasciando spazio ad uno scetticismo prevalente e a pericolosi ritorni di nazionalismo». La CPE sta cercando di favorire un metodo condiviso di azioni sociali innovative da rendere eventualmente patrimonio comune della rete Caritas; coniugare inoltre i bisogni delle Caritas diocesane e le opportunità offerte dall’Europa e garantire l’elaborazione di feed-back dai progetti sviluppati che ne valorizzino la portata. Nei prossimi mesi, la CPE vorrebbe infatti sviluppare e approfondire questo primo sforzo di raccolta e lettura trasversale dei progetti per consentire alle Caritas di far emergere e valorizzare gli aspetti riconducibili all’innovazione sociale presenti nel proprio lavoro e di consentire l’elaborazione congiunta di progettazioni a livello nazionale ed europeo, in un’ottica promozionale di buone pratiche di Welfare di comunità.

 

Caratteristiche dell’innovazione sociale

Per individuare gli elementi di innovazione sociale presenti nel lavoro delle Caritas italiane, gli autori dello studio si sono basati sulle sei caratteristiche chiave dell’innovazione sociale, definite dal Secondo rapporto sull’innovazione sociale pubblicato recentemente a cura del Ceriis.

  • La migliore soddisfazione di un’esigenza collettiva, superando e migliorando ciò che è stato fatto (o non fatto) in precedenza. «Su questo punto sicuramente Caritas ha molto da dire grazie alla sua diffusione e radicamento sul territorio e avendo quelle insostituibili “antenne” sul locale rappresentate dalle parrocchie e dai centri di ascolto» osserva Meri Salati, autrice di questa analisi.

Il coinvolgimento attivo di coloro che si intende beneficiare può avvenire sui contenuti del beneficio, sulle modalità di erogazione e sul governo del processo di innovazione sociale. Quando i beneficiari sono persone deboli, marginali e prive di risorse, come quelli a cui spesso si rivolge Caritas, si può pensare ad un coinvolgimento progressivo.

L’innovazione delle relazioni tra gli attori economici e sociali, che comporta la condivisione di una visione, di valori e di ruoli; attività svolte in maniera interattiva e con circolarità; un impatto organizzativo e strategico rilevante e diffuso in gran parte del sistema; l’utilizzo di tecnologie digitali e sistemi “social”. La validità della relazione va misurata con gli indicatori della frequenza e dell’intensità.

Tecnologie: l’utilità delle tecnologie digitali e dei sistemi social nel favorire la comunicazione e quindi la relazione.

Miglior uso dei beni/risorse: aspetto molto condiviso da Caritas per vari motivi che vanno dal contenimento e razionalizzazione delle spese, in questo periodo di recessione, alla scelta di non sprecare e di adottare uno stile di vita piĂą sobrio.

Impatto strutturale: la consistenza e rilevanza dell’innovazione sociale è determinata proprio dal suo impatto, in termini di miglioramento misurabile rispetto alle situazioni preesistenti. L’impatto si misura in intensità, diffusione e durata. «A questo proposito, ad esempio, Caritas ha realizzato nel corso degli anni molte opere-segno: sarebbe interessante valutare quante di queste hanno determinato un cambiamento rilevante sul territorio e sul bisogno e, soprattutto, quante di esse sono sopravvissute al termine dei finanziamenti, al cambio dei responsabili e dei contesti» nota Salati.

Forza economica: i meccanismi in cui si manifesta l’innovazione devono raggiungere autonomamente ed entro un ragionevole arco temporale, un equilibrio economico. Il valore economico consiste in: gli output generati da innovazione hanno un valore economico; l’innovazione introducendo rimedi più efficaci ed efficienti consente risparmio; l’innovazione sociale è capace di attrarre risorse finanziarie.

Vedi anche:
Che cos’è l’innovazione sociale 

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